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Pinot Noir Tzeriat – Grosjean Vini Biologici in Valle d’Aosta

 

Pinot Noir Vigne Tzeriat Vallée d'Aoste DOC - Grosjean Grands Vins de MontagneNon potete immaginare la sorpresa nel sapere che, per la terza volta consecutiva, siamo stati scelti da Wine Spectator per partecipare ad Operawine, l’evento organizzato in collaborazione con Vinitaly, che è la vetrina per le 100 migliori cantine d’Italia, secondo la rivista americana. Per l’edizione 2019, che si terrà sabato 6 aprile 2019, è stato scelto il nostro Pinot Noir vigne Tzeriat 2016 BIO. Siamo stati scelti per tre volte di fila e con tre vini diversi, nel 2017 con la Petite Arvine vigne Rovettaz 2014, nel 2018 con il Fumin vigne Rovettaz 2010 e quest’anno con l’enfant terrible di Borgogna, il Pinot Noir, i cui grappoli hanno trovato eccellente dimora nella nostra vigna montana lo Tzeriat.

Per la prima volta la Valle d’Aosta ha una cantina che si conferma tra le migliori d’Italia per ben tre volte consecutive e questo non fa che crescere l’importanza e i riconoscimenti che i vini valdostani stanno riscuotendo in tutto il mondo. Poco a poco, anche questa piccola regione alpina, incastonata tra le più alte vette delle Alpi comincia a farsi seriamente conoscere quale terra di importanti vini.

Per noi, come cantina e famiglia, è inoltre un commovente riconoscimento perché ci viene attestato che non solo un vino, ma ben tre diverse varietà meritano di essere rappresentate. La Petite Arvine, varietà divenuta cara a tutta la Valle d’Aosta, il Fumin, il re dei vini rossi autoctoni valdostani e infine il Pinot Noir, una varietà difficile ma che ha saputo ben adattarsi al terreno montuoso e fresco della Valle d’Aosta.  Per noi inoltre il Pinot Noir è stato il primo vino vinificato in purezza a regalarci le prime grandi soddisfazioni ottenendo ottimi premi e riconoscimenti già dagli anni ’80.

 

Capita inoltre a pennello un bellissimo articolo scritto da Ian Cauble, il Master Sommelier di SommSelect che ha di recente degustato il nostro Pinot Noir vigne Tzeriat annata 2014. Il suo articolo, che vi consigliamo di leggere comincia così:

Una cosa che ho imparato negli anni è che il miglior vino viene facilmente identificato da una grossa tavolata di amici. Un giorno ho portato la bottiglia di oggi [Pinot Noir Tzeriat ndt] per una festa di compleanno dove si è nascosta in piena vista tra Gran Cru Champagne, Bordeaux ed alcuni classici italiani. Mentre le altre bottiglie erano mezze vuote a fine cena, questo è il vino per il quale tutti si sono battuti. Ciò non stupisce: la piccola tenuta della Famiglia Grosjean nelle alpi italiane è diventata meta di eno-appassionati nelle ultime decadi.”

L’articolo continua con un appassionante racconto del vino. Potete leggerlo cliccando sul seguente testo:

 

Chiudiamo questo breve scritto con un ringraziamento a chi, da qualche anno ormai, gestisce e cura personalmente la produzione dei vini, Hervé Grosjean, coi suoi 29 anni appena compiuti e gli studi enologici sulle spalle è un vigneron davvero giovane e capace e l’ha sin da piccolo dimostrato. Quest’anno poi ha davvero raccolto molto, dalla medaglia di Platino di Decanter per il Cornalin vigne Rovettaz 2016, fino a quest’ultimo premio con il Pinot Noir vigne Tzeriat 2016. Un’annata davvero calda per Hervé, e per noi, che vede tra i premiati anche la Petite Arvine vigne Rovettaz, il Fumin vigne Rovettaz, il Montmary rosé extrabrut, il Cornalin 2008 e tanto altro ancora, oltre al successo nazionale della sua creatura ardita il Cuvée89, il vino bianco rifermentato in bottiglia che sta facendo tanto parlare di sé. Insomma, grazie! E che l’annata 2018 possa essere foriera di tante e ancora maggiori soddisfazioni.

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